UNO DEI TANTI COLORI DELLA MAREMMA
Uno dei simboli indiscussi della Maremma è il GIRASOLE.
Sarà sufficiente imboccare una qualsiasi strada di campagna e splendide distese gialle si apriranno davanti a voi a perdita d’occhio.
Anche sulla strada della Trappola, lungo rettilineo che dalla città di Grosseto porta a Principina a Mare, migliaia di girasoli vi sorrideranno dandovi un gioioso Benvenuto in Maremma
Il nome scientifico di questo splendido fiore è Helianthus annuus. Il nome rimanda al greco, in cui helios significa sole e anthos fiore. Questo nome è dovuto al fatto che la pianta ha la particolarità di orientarsi in direzione del sole; Questo prima della fioritura, perché quando il fiore è maturo rimane fermo sempre rivolto ad est (eliotropismo).
Secondo la leggenda greca, il girasole simboleggiava l’amore non ricambiato e questo significato deriva da una storia affascinante che ritroviamo narrata nelle Metamorfosi di Ovidio. Si racconta infatti che Clizia, figlia di Oceano e Tethi fosse una delle giovani amate dal dio del Sole Apollo. Il dio si innamorò però di Leucotoe, figlia del re Orcamo, e, assunte le sembianze della madre della ragazza, si introdusse nella sua stanza e la sedusse. Ingelosita e offesa, Clizia riferì l'accaduto al padre di Leucotoe, che, in preda all'ira, ordinò di seppellire la figlia viva in una buca profonda. Disperato Apollo cosparse il luogo della sepoltura con un nettare profumato da cui nacque la pianta dell'incenso.
La bella Clizia, sentendosi in colpa per l’accaduto passò innumerevoli giorni seduta a terra senza toccare né acqua e né cibo, nutrendosi di sola rugiada, intenzionata a seguire con lo sguardo il percorso del carro del Sole. Apollo impietositosi, vedendo la ninfa consumarsi d'amore per lui, la trasformò in "girasole" concedendole di seguire in eterno il suo percorso nel cielo.
Una seconda leggenda, che personalmente trovo molto meno romantica, vuole che un giorno in un campo spuntò un fiore veramente brutto e storto. Tutti gli altri fiori lo denigravano e nessuno voleva stargli vicino. Il fiore stava dunque sempre solo e tristemente trascorreva le sue giornate a guardare il sole alto nel cielo. Gli piaceva tanto che, per cercare di raggiungerlo, il suo stelo si allungò. Quando il sole si spostava, il fiore lo seguiva girando la sua corolla. Un giorno il sole si accorse di questo fiore solitario e si avvicinò per conoscerlo. Sentita la sua storia, il sole lo strinse in un abbraccio ed il fiore si accese subito di un bel giallo vivo. Da quel giorno divenne il fiore più alto e più bello del campo. E per la sua amicizia col sole fu chiamato Girasole.
Il girasole non è propriamente legato alle tradizioni agricole della Toscana, da sempre votate soprattutto a frumento, vite e olivo. La coltivazione del girasole in Toscana è iniziata infatti dopo il 1800, nella provincia di Grosseto, dove la terra è particolarmente adatta a questo tipo di coltivazione che necessita di terreni non particolarmente fertili, ma pianeggianti o al massimo in mezza collina. Dal grossetano i girasoli si sono poi estesi anche alle altre province della toscana.
Le temperature che il girasole predilige vanno dai 18 ai 33 C°, generalmente si tratta di climi temperati, ma possono sopportare anche temperature più basse. La fioritura inizia in genere a giugno ma essi emergono pienamente, in tutto il loro splendore a luglio, fino agli inizi di agosto.
Il fiore può arrivare sino a 4 metri di altezza ed è sostanzialmente un insieme di più inflorescenze chiamate capolini. Le tipologie di girasole sono diverse, più o meno grandi, dal mammut al girasole nano.
La durata post-raccolta dei girasoli recisi è di circa 7-10 giorni. Sebbene i girasoli in pieno campo appaiano molto robusti e forti in realtà sono molto sensibili per cui è necessario prestare molta attenzione durante la raccolta e la manipolazione.
I semi di questa pianta sono commestibili e molto apprezzati, sia dall’uomo che da molti animali.
Se state pensando di coltivare una pianta di girasoli, sappiate che i suoi semi vanno sparsi nel terreno tra la fine di marzo e il mese di aprile. Vanno innaffiati con regolarità ma senza esagerare perché non amano l’eccessiva umidità, vanno esposti alla luce del sole facendo però attenzione al vento dal quale vanno assolutamente protetti. E’ inoltre molto importante controllare lo stato del terriccio per evitare la formazione di ristagni idrici che possono farli marcire.
E per finire una curiosità: La fillotassi è la disposizione caratteristica e costante per ogni specie vegetale, secondo cui le foglie si inseriscono sui rami, o secondo cui si dispongono i semi o gli stami di alcuni fiori. Esaminando la disposizione dei semi di girasole nella calatide (l'infiorescenza a capolino) si osservano generalmente due tipi di spirali, composte la prima da 55 curve ruotanti in senso antiorario, l’altra da 89 curve ruotanti in senso orario… numeri della sequenza di Fibonacci…ma questa è un’altra storia.
Sarà sufficiente imboccare una qualsiasi strada di campagna e splendide distese gialle si apriranno davanti a voi a perdita d’occhio.
Anche sulla strada della Trappola, lungo rettilineo che dalla città di Grosseto porta a Principina a Mare, migliaia di girasoli vi sorrideranno dandovi un gioioso Benvenuto in Maremma
Il nome scientifico di questo splendido fiore è Helianthus annuus. Il nome rimanda al greco, in cui helios significa sole e anthos fiore. Questo nome è dovuto al fatto che la pianta ha la particolarità di orientarsi in direzione del sole; Questo prima della fioritura, perché quando il fiore è maturo rimane fermo sempre rivolto ad est (eliotropismo).
Secondo la leggenda greca, il girasole simboleggiava l’amore non ricambiato e questo significato deriva da una storia affascinante che ritroviamo narrata nelle Metamorfosi di Ovidio. Si racconta infatti che Clizia, figlia di Oceano e Tethi fosse una delle giovani amate dal dio del Sole Apollo. Il dio si innamorò però di Leucotoe, figlia del re Orcamo, e, assunte le sembianze della madre della ragazza, si introdusse nella sua stanza e la sedusse. Ingelosita e offesa, Clizia riferì l'accaduto al padre di Leucotoe, che, in preda all'ira, ordinò di seppellire la figlia viva in una buca profonda. Disperato Apollo cosparse il luogo della sepoltura con un nettare profumato da cui nacque la pianta dell'incenso.
La bella Clizia, sentendosi in colpa per l’accaduto passò innumerevoli giorni seduta a terra senza toccare né acqua e né cibo, nutrendosi di sola rugiada, intenzionata a seguire con lo sguardo il percorso del carro del Sole. Apollo impietositosi, vedendo la ninfa consumarsi d'amore per lui, la trasformò in "girasole" concedendole di seguire in eterno il suo percorso nel cielo.
Una seconda leggenda, che personalmente trovo molto meno romantica, vuole che un giorno in un campo spuntò un fiore veramente brutto e storto. Tutti gli altri fiori lo denigravano e nessuno voleva stargli vicino. Il fiore stava dunque sempre solo e tristemente trascorreva le sue giornate a guardare il sole alto nel cielo. Gli piaceva tanto che, per cercare di raggiungerlo, il suo stelo si allungò. Quando il sole si spostava, il fiore lo seguiva girando la sua corolla. Un giorno il sole si accorse di questo fiore solitario e si avvicinò per conoscerlo. Sentita la sua storia, il sole lo strinse in un abbraccio ed il fiore si accese subito di un bel giallo vivo. Da quel giorno divenne il fiore più alto e più bello del campo. E per la sua amicizia col sole fu chiamato Girasole.
Il girasole non è propriamente legato alle tradizioni agricole della Toscana, da sempre votate soprattutto a frumento, vite e olivo. La coltivazione del girasole in Toscana è iniziata infatti dopo il 1800, nella provincia di Grosseto, dove la terra è particolarmente adatta a questo tipo di coltivazione che necessita di terreni non particolarmente fertili, ma pianeggianti o al massimo in mezza collina. Dal grossetano i girasoli si sono poi estesi anche alle altre province della toscana.
Le temperature che il girasole predilige vanno dai 18 ai 33 C°, generalmente si tratta di climi temperati, ma possono sopportare anche temperature più basse. La fioritura inizia in genere a giugno ma essi emergono pienamente, in tutto il loro splendore a luglio, fino agli inizi di agosto.
Il fiore può arrivare sino a 4 metri di altezza ed è sostanzialmente un insieme di più inflorescenze chiamate capolini. Le tipologie di girasole sono diverse, più o meno grandi, dal mammut al girasole nano.
La durata post-raccolta dei girasoli recisi è di circa 7-10 giorni. Sebbene i girasoli in pieno campo appaiano molto robusti e forti in realtà sono molto sensibili per cui è necessario prestare molta attenzione durante la raccolta e la manipolazione.
I semi di questa pianta sono commestibili e molto apprezzati, sia dall’uomo che da molti animali.
Se state pensando di coltivare una pianta di girasoli, sappiate che i suoi semi vanno sparsi nel terreno tra la fine di marzo e il mese di aprile. Vanno innaffiati con regolarità ma senza esagerare perché non amano l’eccessiva umidità, vanno esposti alla luce del sole facendo però attenzione al vento dal quale vanno assolutamente protetti. E’ inoltre molto importante controllare lo stato del terriccio per evitare la formazione di ristagni idrici che possono farli marcire.
E per finire una curiosità: La fillotassi è la disposizione caratteristica e costante per ogni specie vegetale, secondo cui le foglie si inseriscono sui rami, o secondo cui si dispongono i semi o gli stami di alcuni fiori. Esaminando la disposizione dei semi di girasole nella calatide (l'infiorescenza a capolino) si osservano generalmente due tipi di spirali, composte la prima da 55 curve ruotanti in senso antiorario, l’altra da 89 curve ruotanti in senso orario… numeri della sequenza di Fibonacci…ma questa è un’altra storia.