MESTIERI DI MAREMMA
Cari Follower
Oggi voglio farvi fare un salto nel passato alla scoperta degli antichi mestieri che si svolgevano in Maremma oggi ormi scomparsi o comunque trasformati dalla tecnologia.
Per condividere queste informazioni ho preso spunto da un bellissimo articolo apparso su una rivista che da molti anni parla del territorio e che vi invito a leggere anche online MAREMMA MAGAZINE (https://maremma-magazine.it/). Per la cronaca a breve pubblicherò un’ intervista al suo editore Celestino Sellaroli… ma andiamo per gradi.
La storia dei mestieri in MAREMMA è un modo trasversale per ripercorrere la storia umana e professionale di questa terra piena di fascino e di grandi ed instancabili lavoratori.
Cominciamo con il BASCHIAIO ; Oggi non si usano più le bestie per lavorare e di conseguenza nemmeno i BASTI ovvero gli arnesi che venivano applicati sulla schiena di asini e muli per trasportare sacchi, cassette e le BARLETTE –recipienti in legno con i quali si trasportavano acqua, olio e vino. Il Basto doveva essere costruito in modo tale da non provocare sbucciature all’animale e da durare nel tempo .
C’era poi il CORBELLAIO colui che creava i Corbelli, grossi cestoni di strisce di legno poggiati sui basti e trasportati dai somari. La lavorazione era lunga e complessa; In primis i virgulti di castagno selvatico venivano tenuti a bagno al fine di eliminarne facilmente la buccia e lavorarli al meglio. Successivamente ogni listarella di legno veniva tagliata a strisce, appuntita da una parte e poi stesa a terra a raggiera. Altre venivano intersecate al fondo con le prime e fissate ad un cerchio per costruire la base del corbello. Salendo, ogni striscia veniva intersecata con altre che correvano in modo trasversale ed in cima venivano avvolte ad un secondo cerchio che chiudeva di fatto il cesto.
Il BARROCCIAIO era colui che si occupava del trasporto di grossi carichi per conto terzi. Munito del barroccio, un carro con due grosse ruote cerchiate trainato da due bestie, il barrocciaio si inerpicava su strade sassose e scoscese di montagna. Molto frequente questa figura sul Monte Amiata dove i barrocciai venivano assoldati da famiglie benestanti per portare l’acqua o per portare i panni al pozzo da far lavare alle donne.
Altro mestiere che non esiste più è quello dello STAGNINO, colui che rattoppava secchi, paioli, scaldini e canali dei tetti.
Il TRACCULONE era un venditore ambulante che la mattina all’ alba partiva col suo asino e girava per borghi e paesi a vendere, più spesso a scambiare, merci quali sale, zucchero, uova, ricotta, cacio, aringhe ma anche saponi, lamette da barba, pelli ed altro.
Come in ogni realtà rurale italiana non mancava il passaggio del CENCIAIO, dell’ARROTINO e dell’ OMBRELLAIO figure che hanno mantenuto quel profumo di passato e che riportano anche me a quando da bambina, nelle campagne della Pianura Padana dove vivevano i miei nonni, ci faceva visita il venditore di detersivi e giocattoli o il gelataio che arrivava puntuale la domenica all’ora di pranzo scatenando tutte le ire funeste di mia Nonna Jole che ci aveva appena messi tutti a tavola!
E concludiamo con una professione molto romantica il CANTASTORIE. Come unici compagni di viaggio una fisarmonica o un organetto e come “dotazione” una bella voce attraverso la quale cantava d’amore ma anche di storie di briganti. Era così che le storie venivano tramandate di padre in figlio.
E dal passato torniamo al presente ricordandovi che nonostante queste professioni siano ormai scomparse ne esiste una che non avrà mai fine ovvero quella del VIAGGIATORE pertanto vi aspettiamo qui in Maremma e siamo a vostra disposizione per darvi tutte le informazioni utili al fine di trascorrere una vacanza all’aria aperta in nostra compagnia.
Arrivederci al prossimo viaggio virtuale