60 GRAMMI DI MAREMMA
Vi presentiamo Sua Maestà il Tortello
Il TORTELLO MAREMMANO è senza dubbio il re della cucina tipica locale e fa parte della tradizione del grossetano da centinaia di anni. Ce ne sono tracce già nel XIII secolo quando la “torta” di grano, acqua e sale serviva da involucro per far sembrare gli avanzi di casa una sempre nuova leccornia. Successivamente è stato aggiunto l’utilizzo delle uova ma di base i tortelli hanno sempre risposto all’esigenza di cucinare un piatto saziante utilizzando ingredienti semplici di cui disponevano anche le famiglie più povere.
Il tortello maremmano è per tradizione quadrato, giallo, morbido e pesa 60 grammi incluso il bordo che qui chiamiamo "marciapiede". Il ripieno è fatto di spinaci precedentemente scottati in acqua bollente e sminuzzati, la ricotta, il sale, la noce moscata, le uova sbattute e il formaggio grattugiato.
La loro importanza nella cultura popolare si deduce anche dalla proverbiale prova che le future mogli dovevano superare con le proprie suocere prima di prendere in mariti i loro figli. La tradizione vuole che, prima del matrimonio, la giovane sposina andasse “a scuola” di tortelli dalla madre del futuro sposo, così da poter imparare a fare la pasta ripiena allo stesso modo della suocera e continuare a cucinare al ragazzo la stessa ricetta della madre. Solitamente nessuna suocera rimaneva soddisfatta della performance culinaria della nuora, e piangeva per le sorti del figlio.
Oggi Confesercenti sta lavorando per ottenere per il tortello maremmano l’indicazione geografica tipica protetta ovvero quella che, con un semplice acronimo, viene definita Igp.
Il percorso è però complesso in quanto l’ultima parola per poter annoverare il Tortello Maremmano tra i prodotti Igp del territorio toscano spetta ad una apposita commissione dell’Unione Europea.
L’attuale consorzio dei produttori del Tortello Maremmano dovrà dunque depositare in camera di commercio un disciplinare di produzione che a seguire verrà passato al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per poi essere portato sul “tavolo” della Comunità Europea
L’Italia, fin dall’ingresso nell’Ue, ha deciso di puntare su settori di nicchia valorizzando i prodotti tradizionali, magari lavorati secondo antiche ricette, con metodi di conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole codificate e su un arco temporale non inferiore ai venticinque anni.
Purtroppo, lo stesso Ministero ammette oggi che tali prodotti di nicchia, di produzioni limitate in termini quantitativi e relativi ad aree territoriali molto ristrette, non giustificano una Dop o una Igp e incontrano molte riserve in sede di Unione europea.
Per il momento dunque della certificazione non se ne parla, ma nel frattempo Roberto Delli portabandiera dei Pastai di Maremma ha creato la ricetta del tortello 100% maremmano sfruttando al meglio le eccellenze del territorio quali; la ricotta di Stribugliano (Arcidosso), le uova di Piombino, lo spinacio di Valpiana (Massa Marittima) e la farina di Grosseto.
A questo punto non mi resta che augurarvi BUON APPETITO!
Il tortello maremmano è per tradizione quadrato, giallo, morbido e pesa 60 grammi incluso il bordo che qui chiamiamo "marciapiede". Il ripieno è fatto di spinaci precedentemente scottati in acqua bollente e sminuzzati, la ricotta, il sale, la noce moscata, le uova sbattute e il formaggio grattugiato.
La loro importanza nella cultura popolare si deduce anche dalla proverbiale prova che le future mogli dovevano superare con le proprie suocere prima di prendere in mariti i loro figli. La tradizione vuole che, prima del matrimonio, la giovane sposina andasse “a scuola” di tortelli dalla madre del futuro sposo, così da poter imparare a fare la pasta ripiena allo stesso modo della suocera e continuare a cucinare al ragazzo la stessa ricetta della madre. Solitamente nessuna suocera rimaneva soddisfatta della performance culinaria della nuora, e piangeva per le sorti del figlio.
Oggi Confesercenti sta lavorando per ottenere per il tortello maremmano l’indicazione geografica tipica protetta ovvero quella che, con un semplice acronimo, viene definita Igp.
Il percorso è però complesso in quanto l’ultima parola per poter annoverare il Tortello Maremmano tra i prodotti Igp del territorio toscano spetta ad una apposita commissione dell’Unione Europea.
L’attuale consorzio dei produttori del Tortello Maremmano dovrà dunque depositare in camera di commercio un disciplinare di produzione che a seguire verrà passato al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per poi essere portato sul “tavolo” della Comunità Europea
L’Italia, fin dall’ingresso nell’Ue, ha deciso di puntare su settori di nicchia valorizzando i prodotti tradizionali, magari lavorati secondo antiche ricette, con metodi di conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole codificate e su un arco temporale non inferiore ai venticinque anni.
Purtroppo, lo stesso Ministero ammette oggi che tali prodotti di nicchia, di produzioni limitate in termini quantitativi e relativi ad aree territoriali molto ristrette, non giustificano una Dop o una Igp e incontrano molte riserve in sede di Unione europea.
Per il momento dunque della certificazione non se ne parla, ma nel frattempo Roberto Delli portabandiera dei Pastai di Maremma ha creato la ricetta del tortello 100% maremmano sfruttando al meglio le eccellenze del territorio quali; la ricotta di Stribugliano (Arcidosso), le uova di Piombino, lo spinacio di Valpiana (Massa Marittima) e la farina di Grosseto.
A questo punto non mi resta che augurarvi BUON APPETITO!